#RawComputah è una raccolta di 17 strumentali realizzate negli ultimi due anni da Vincenzo che, rifugiandosi in studio dopo il lavoro ha attinto come materia prima a dischi, cassette, vecchie vhs e qualche giocattolo analog, per beats che nascono come esercizi della mente e dello spirito: sono volti – e con successo – a rendere in musica le immagini confuse della metropoli, sempre più globalizzata e a tratti ostile.

“La chiave è nell’irrequietezza del sound: ho optato per un suono vario ed inaspettato, inserendo le mie influenze culturali di sempre: i film di Mario Merola, lo sci-fi anni 70, la pasticceria napoletana d’avanguardia e il Free Jazz, il Gangsta Rap e Gigi Proietti, poi c’ è il Dub e l’ inferno della poesia napoletana, i videogiochi e John Carpenter…In studio, a tenermi compagnia, c’era quasi sempre la mia lady ed una buona birra o un decotto” NU.BOURBON