#23 PROCESSORI: IL LIMITER

Buongiorno!
Ora che abbiamo chiarito tutti gli aspetti del compressore ed il significato di dinamica, prenderemo in considerazione due ulteriori processori che seguono lo stesso funzionamento, in maniera più estrema (Limiter) o inversa (Expander).

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I parametri saranno gli stessi del compressore, di conseguenza le prossime due lezioni non dovrebbero risultarti troppo complesse.

 

Partiamo…

 

Il limiter è un comrpessore estremo, che impedisce al segnale in ingresso di superare la soglia impostata.
I suoi utilizzi sono principalmente due:

 

1) In fase di mastering, comprimendo i picchi e permettendo di alzare il volume medio della traccia

 

2) In ambito live, prevalentemente a protezione dei dispositivi ad esso collegati, ed ha quindi un azione esclusivamente tecnica.

 

 

Per svolgere queste funzioni è caratterizzato da una ratio impostata su  infinito : 1.
Se hai capito il funzionamento matematico del compressore, esposto nella lezione precedente, saprai che per calcolare il segnale in uscita dal dispositivo bisogna dividere il segnale in ingresso per il valore della ratio.
Con la ratio impostata ∞ : 1 il risultato del segnale uscente  sarà quello della soglia stessa (in quanto ogni numero diviso infinito fa zero).

 

Percettivamente l’utilizzo del limiter da l’impressione di una bella salita, ma il segnale risulta  poi soffocato.
Per questo motivo, in via del tutto teorica, non dovrebbe essere mai utilizzato se non come protezione degli amplificatori nei live, per evitare che l’altoparlante si sfondi.

 

L’unico parametro fondamentale del limiter è la Treshold (Soglia), affiancata talvolta dal parametro Attack.
Quest’ultimo viene utilizzato specialmente in ambito live, in quanto gli amplificatori sono caratterizzati da una potenza continua ( il livello che l’amplificatore può reggere) e da una potenza di picco (ovvero il livello pari al doppio della potenza continua e che l’amplificatore può reggere ma soltanto per alcuni millisecondi).

 

Il limiter impedirebbe questi picchi se non fosse per la presenza del parametro Attack, che fa cominciare  la compressione qualche millisecondo dopo il picco, lasciando quindi un minimo di dinamica pur preservando gli altoparlanti!

Pronto per il prossimo capitolo? Parleremo dell’ Expander!

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#20 PANORAMICA SUI PROCESSORI (DINAMICA, SPETTRO, EFFETTO)

Il discorso si fa interessante ed ora che vi abbiamo svelato i trucchi del sintetizzatore e accennato le fasi di produzione in studio, parliamo della postproduzione con una panoramica sui processori d’effetto.

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I processori vengono divisi in tre categorie in base all’ambito su cui agiscono:

 

1) Processori di dinamica (compressore, limiter, expander, gate), agiscono sul piano delle ampiezze.

 

2) Processori di spettro (eq grafico, enhancer, exciter) agiscono sul piano timbrico.

 

Queste due prime tecnologie si basano su un collegamento in serie (detto insert), ovvero collegando il processore all’interno del percorso del segnale, andandolo a modificare.

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3) Processori di effetto ( di ambiente, di ritardo, di modulazione) in cui il segnale effettato  è affiancato al segnale originale, si tratta dunque di un segnale non distruttivo.

 

Per prendere in considerazione i processori di dinamica dobbiamo anzitutto chiarire il significato del termine dinamica: la differenza tra il valore massimo e il valore minimo del fenomeno audio misurato in un arco di tempo.
Insomma…i limiti di volume entro cui il nostro pezzo si muove.

 

 

La dinamica differisce dal volume, che è invece la misura istantanea del fenomeno acustico.
Nella musica classica ci si muove in un range dinamico ampio, passando da sottili motivetti con fiati a tutta l’energia delle percussioni.
Oggi invece sembra sia pratica comune ridurre la dinamica per ottenere un aumento del volume medio del pezzo, ma non è assolutamente detto che sia la scelta giusta.

 

Ad ogni modo, per svolgere questo tipo di operazione si utilizzano compressore e limiter, che andiamo a vedere nella prossima lezione!

Ciao!

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